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sabato 12 giugno 2010

La vuvuzela nella lista nera!

L'uomo che vedete nella foto rischia di essere perseguito per crimini contro l'umanità. Calcolando una media di 500 milioni di telespettatori per ogni partita dei Mondiali in Sudafrica, bisogna tenere conto dell'impatto planetario di quello che Roberto Alajmo ha definito "rottura acustica di coglioni" in un post sul suo blog. In tempi non sospetti, durante la Confederation Cup mio figlio - grande appassionato di calcio, a differenza di me - aveva lanciato la'allarme: "se fanno questa confusione durante i Mondiali diventeremo tutti scemi". Ora in redazione il costante e devastante ronzio della vuvuzela, quella assurda tromba monotono con cui i tifosi sudafricani cercano (riuscendoci, temo) di stordire i giocatori in campo, sta avendo sulla mia psiche effetti più devastanti del notiziario di Sky Tg24 in loop. Le modeste prestazioni di certe squadre nelle prime giornate (penso al povero Green che ha regalato il pareggio agli Usa o a una pietosa Grecia) mi fanno pensare che quella dei tifosi sudfafricani sia una strategia precisa per far vincere la loro nazionale. Se ci riusciranno mi immagino Hamas rinunciare ai fallimentari Qassam per far suonare migliaia di vuvuzele lungo il confine tra la Striscia di Gaza e Israele; i Talebani assediare Kandahar con quell'orribile mix di "rutto e ronzio" (la citazione è ancora da Alajmo) e i nordcoreani rispondere agli assordanti messaggi propagandistici provenienti dal Sud con una cacofonia di trombe di plastica certamente meno costose di una bomba atomica. Almeno fino a quando la vuvuzela non entrerà nella lista delle WMD, le armi di sterminio.

Un agghiacciante aggiornamento di lunedì 14: le vuvuzela non saranno vietate. Lo ha annunciato il portavoce del comitato organizzatore, Rich Mkhondo. Ieri il presidente del Comitato aveva minacciato di mettere al bando le famose trombette spacca timpani e oggi i produttori si sono convinti ad abbassarne la potenza a causa dell'eccessivo volume. "Le vuvuzuela non saranno vietate. Fanno parte della nostra cultura. Siete nostri ospiti, per questo abbracciate la nostra cultura e il nostro modo di festeggiare", ha detto il portavoce.

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