Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

domenica 20 marzo 2011

Signore e signori, il corruttore è tornato

Vittorio Tanlongo è tornato. Sono passati tre anni dal Corruttore e l'idea di lavorare a un sequel è stata naturale quanto la nascita stessa di questo personaggio. E' una prima volta: nessuno degli altri miei romanzi è pensato per avere un seguito, ma la forza di Tanlongo ha quasi reclamato in questi anni di tornare sulla scena. E a uno come lui - chi lo conosce lo sa - non è facile dire di no.
Il tempo che è passato per noi è passato anche per lui e confesso che è stato bello ritrovarlo, come una vecchia conoscenza che per pudore non definisco un amico. Perchè avere un amico come Tanlongo può fare comodo - molto comodo - ma è un privilegio che ha un prezzo molto alto.
Tanlongo lo sa bene, ma non ha mai immaginato che qualcuno, presto o tardi, potesse presentarsi a chiedere il conto a lui.
E' così che lo ritroviamo: dopo quello che è successo a Palermo, dopo l'incontro con Ruggero Pietrasanta, ha cercato di sparire per il mondo; di dimenticare e farsi dimenticare. Ma non è stato facile come aveva creduto: il vento che ha seminato ha generato tempesta. Una tempesta che ora soffia impetuosa su di lui e sulla sua famiglia. E che minaccia di spazzar via tutto quello che ha costruito. O che ha creduto di costruire.
Nel mio nuovo romanzo, "Le mani sugli occhi", Vittorio Tanlongo è di nuovo protagonista.
Lo troverete in libreria da martedì 29 marzo.
Intanto godetevi il booktrailer...

domenica 6 marzo 2011

Come una vecchia Vespa

Anni fa, molti anni fa, partii per gli Stati Uniti senza avere ben chiaro se e quando sarei tornato. Lasciai la mia Vespa PX 125 del 1980 nel parcheggio all'aperto della redazione e tanti saluti. Tornai dopo alcuni mesi. La Vespa era ancora là: la sella impolverata e sul poggiapiedi era cresciuta l'erba. Ero sconsolato: non si sarebbe mai rimessa in moto. Eppure tentai lo stesso: infilai la chiave, girai e diedi un colpo secco al pedale dell'accensione. Tossicchiò, borbottò e tacque, ma mi fece capire che si era svegliata. Sorrisi, chiusi l'aria, diedi un altro colpo secco. E lei mi fece sentire subito che poteva pure avere la polvere sulla sella e l'erba sulla pedana, ma era una Vespa old style e ci voleva ben altro per metterla fuori gioco. Fece più fumo di una Campagnola Fiat ingolfata, ma si rimise in moto. Eravamo entrambi pronti a tornare sulla strada.

Questo blog è rimasto in silenzio per cinque mesi. Sono stati cinque mesi intensi di scrittura e rilettura. Cinque mesi in cui, al termine di ogni giornata, pensavo che forse era opportuno aggiornare i lettori del mio blog su quello che stavo combinando. Ma di opportuno nella scrittura non deve esserci nulla: se uno ha voglia e tempo di raccontare qualcosa lo fa e basta, altrimenti diventa un'ossessione o una pietosa ostinazione.

Molte delle energie che ho speso in questi mesi sono nel nuovo romanzo. E' stata un'esperienza bella e intensa, forse più bella e intensa del solito. Ne sono venuto fuori un po' spompato, con una gran voglia di leggere più che di scrivere. A ogni passo, però, mi imbatto in storie che chiedono di essere raccontate. E, un po' come Ulisse, torno a desiderare di dispiegare le vele.