Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

venerdì 27 novembre 2009

La recensione di Valerio Calzolaio

Ed ecco la recensione di Valerio Calzolaio per Il Salvagente:

Roma. Giugno 1983. Giugno 1993. Estate 2008. Sparisce la quindicenne Antonella Iacoangeli. Venticinque anni dopo una donna dice di sapere come, perchè e che fine ha fatto. Si tratta della bellissima drogata ex prostituta d’alto bordo Anna Marzani, parla anche del bimbo dei Salemi ucciso oltre quindici anni fa, vien fuori che è una strana storia di connivenze fra una nota banda di delinquenza e riciclaggio guidata da Marino Cruciani ed esponenti del Vaticano, in particolare monsignor Duarte. L’anziano procuratore in pensione, autore dell’indagine irrisolta e poi di un libro in materia, viene tirato in ballo per capirci qualcosa. E…. Alt! Avete letto le agenzie e i giornali della recente ultima quindicina di novembre? Cliccate il comando rinomina, stesse date e vicende, i veri nomi in ordine: Emanuela Orlandi, Sabrina Minardi, Nicitra, banda della Magliana, Renatino Enrico De Pedis, Marcinkus, ecc. (da Calvi a Sindona). Bella ulteriore prova per il dotato quarantenne palermitano giornalista “estero” dell’AGI Ugo Barbàra (“In terra consacrata”, Piemme 2009, pag. 459 euro 18,50), in terza varia, molto documentato (anche grazie alla cronista giudiziaria Rosa Polito) e anche sufficientemente creativo ispirato (se perdeva ancor più la rotta era anche meglio). Pagine interessanti sull’anticomunismo della Chiesa. Il titolo si riferisce al luogo della “sepoltura”. Segnalo che la vita è sottile equilibrio di diffidenze. Buona musica e pure molte messe cantate, violentemente. Troppi panini per essere nella capitale.

mercoledì 18 novembre 2009

Ecco le istruzioni per votare

Ecco le istruzioni per votare per “In terra consacrata” al Premio Scerbanenco
Tutto quello che serve è:
- un collegamento a internet
- una casella di posta elettronica
- un documento di identità a portata di mano
La prima cosa da fare è andare all’indirizzo http://www.noirfest.com/iscriviti.asp. Comparirà la schermata qui sotto che dovete compilare in ogni campo. Potete anche ignorare la parte “scegli il tuo avatar” e premere direttamente il pulsante “iscriviti”
Fatto ciò andate alla vostra casella e-mail: troverete un messaggio proveniente dall’indirizzo webmaster@noirfest.com. Apritelo e ciccate sul link che vi trovate all’interno: è la richiesta che il sistema fa per verificare che abbiate realmente chiesto l’iscrizione alla votazione. Se il link non funzionasse, copiatelo e incollatelo sulla barra degli indirizzi del vostro browser. A questo punto tornate sulla vostra casella di posta: vi sarà arrivato un nuovo messaggio in cui vi viene data la password per votare. Andate al sito http://www.noirfest.com/login.asp e inserite il vostro indirizzo e-mail (che funge da username) e la password. Entrerete così nella lista dei candidati e ‘In terra consacrata’ è il secondo titolo. Una volta che avrete votato potrete (se ne avete voglia) anche partecipare al forum all’indirizzo http://www.noirfest.com/forum.asp per convincere gli altri elettori che ‘In terra consacrata’ è davvero il romanzo che merita di vincere.
Come vedete è un meccanismo piuttosto farraginoso, ma dovrebbe mettere al sicuro dai clamorosi brogli dell’anno scorso. Sembra una procedura lunga, ma vi assicuro che se ne esce in meno di cinque minuti. Grazie a tutti per la pazienza.

giovedì 12 novembre 2009

Andiamoci a prendere il Premio Scerbanenco!

L'anno scorso avete portato 'Il Corruttore' in finale al Premio Scerbanenco. Quest'anno vi chiedo di riprovarci: facciamo vincere 'In terra consacrata'. Per evitare i brogli, il meccanismo di voto è un po' più complesso della scorsa edizione, ma la partecipazione al voto è molto più divertente e si può interagire con gli altri 'elettori' per convincerli che 'In terra consacrata' è il candidato migliore. Tutto quello che serve sono un pc, una casella e-mail e un documento di identità a portata di mano. E' un po' come una sottoscrizione per una giusta causa. E questa - diamine! - è una giusta causa.
Le istruzioni sono qui: http://www.noirfest.com/iscriviti.asp ma fate in fretta: c'è tempo solo fino al 28 novembre.

mercoledì 4 novembre 2009

Dalle mie fredde mani

Con cura sollevai un lembo della decalcomania. Tirai un po' di più e il Babbo Natale sbrilluccicoso venne via integro, lasciando intorno a noi solo quel suono di inevitabilità che fanno le cose quando vengono strappate dal loro posto. Poi toccò alle renne e alle stelline. Vennero via anche loro senza troppe difficoltà e senza lacerarsi. Le adagiai con delicatezza sul foglio di carta oleata che mio figlio mi porgeva. Lui guardò le figure che ondulavano sulle sue dita, poi alzò gli occhi su di me, con la stessa espressione che già avevo visto altre volte.
"A scuola hanno detto che l'albero di Natale si può tenere" disse.
"Davvero?". Pulivo con uno straccio i residui lasciati sul vetro.
"Dicono che non è un simbolo cristiano. E' una cosa pagana, venuta dal nord"
"E chi lo dice?"
"Lo dicono. Dicono che basta non mettere gli angioletti e la stella sulla cima. Si può mettere un puntale, così non si offende nessuno"
"Anche Babbo Natale è un simbolo pagano, però dobbiamo toglierlo"
"Ma perché?" insisté mio figlio.
"Perché è il simbolo di una festa e se noi festeggiamo qualcosa che gli altri non festeggiano possono offendersi"
"Ma io non ho mai sentito qualcuno che si è offeso per una festa! Samir dice che non gliene importa niente. Che almeno a Natale prende i regali". Conoscevo quel tono: stava per mettersi a piangere.
"Questo lo so, ma c'è qualcuno che ha deciso per noi"
"E chi? Chi ha deciso che non dobbiamo avere le figurine alle finestre e l'albero in giardino?"
Mi chinai sui talloni fino ad essere alla sua altezza.
"Ricordi quando fecero togliere il crocifisso dall'aula?" gli domandai.
Lui annuì.
"Sono state le stesse persone" continuai.
"Ma non sarebbe molto più facile se lo festeggiassero anche loro il Natale?"
"Il problema è proprio questo: loro lo festeggiano già il Natale, ma credono che sia offensivo per chi non lo festeggia e quindi hanno deciso per tutti noi"
"Ma è una stupidaggine"
"E ricordi quando volevo portarti a sentire i canti gregoriani, ma li avevano tolti dal cartellone? O quando volevo portarti a vedere la mostra di pittura rinascimentale, ma avevano tolto tutti i quadri con la Madonna e i Santi?"
"Sì che lo ricordo". Notai che si stava arrabbiando.
"E' la stessa cosa. E' una stupidaggine, ma non sempre le persone alle quali chiediamo di prendere decisioni al posto nostro fanno la scelta giusta".
"Allora poi magari ci ripensano!". Disse mio figlio. Il suo sguardo si era illuminato.
"Può darsi" mentii.
Guardò verso l'angolo del salone in cui aveva allestito il Presepe.
"Quello però lo possiamo tenere: è in casa nostra e nessuno di quelli che noi invitiamo si è mai offeso"
Guardai le statuine di gesso, il muschio e la corteccia di sughero che formava la collina. La stella cometa spandeva una debole luce intorno a sé.
"Se qualcuno vorrà toglierlo" gli dissi, parlando piano "dovrà strapparlo dalle mie fredde mani"