Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

mercoledì 4 novembre 2009

Dalle mie fredde mani

Con cura sollevai un lembo della decalcomania. Tirai un po' di più e il Babbo Natale sbrilluccicoso venne via integro, lasciando intorno a noi solo quel suono di inevitabilità che fanno le cose quando vengono strappate dal loro posto. Poi toccò alle renne e alle stelline. Vennero via anche loro senza troppe difficoltà e senza lacerarsi. Le adagiai con delicatezza sul foglio di carta oleata che mio figlio mi porgeva. Lui guardò le figure che ondulavano sulle sue dita, poi alzò gli occhi su di me, con la stessa espressione che già avevo visto altre volte.
"A scuola hanno detto che l'albero di Natale si può tenere" disse.
"Davvero?". Pulivo con uno straccio i residui lasciati sul vetro.
"Dicono che non è un simbolo cristiano. E' una cosa pagana, venuta dal nord"
"E chi lo dice?"
"Lo dicono. Dicono che basta non mettere gli angioletti e la stella sulla cima. Si può mettere un puntale, così non si offende nessuno"
"Anche Babbo Natale è un simbolo pagano, però dobbiamo toglierlo"
"Ma perché?" insisté mio figlio.
"Perché è il simbolo di una festa e se noi festeggiamo qualcosa che gli altri non festeggiano possono offendersi"
"Ma io non ho mai sentito qualcuno che si è offeso per una festa! Samir dice che non gliene importa niente. Che almeno a Natale prende i regali". Conoscevo quel tono: stava per mettersi a piangere.
"Questo lo so, ma c'è qualcuno che ha deciso per noi"
"E chi? Chi ha deciso che non dobbiamo avere le figurine alle finestre e l'albero in giardino?"
Mi chinai sui talloni fino ad essere alla sua altezza.
"Ricordi quando fecero togliere il crocifisso dall'aula?" gli domandai.
Lui annuì.
"Sono state le stesse persone" continuai.
"Ma non sarebbe molto più facile se lo festeggiassero anche loro il Natale?"
"Il problema è proprio questo: loro lo festeggiano già il Natale, ma credono che sia offensivo per chi non lo festeggia e quindi hanno deciso per tutti noi"
"Ma è una stupidaggine"
"E ricordi quando volevo portarti a sentire i canti gregoriani, ma li avevano tolti dal cartellone? O quando volevo portarti a vedere la mostra di pittura rinascimentale, ma avevano tolto tutti i quadri con la Madonna e i Santi?"
"Sì che lo ricordo". Notai che si stava arrabbiando.
"E' la stessa cosa. E' una stupidaggine, ma non sempre le persone alle quali chiediamo di prendere decisioni al posto nostro fanno la scelta giusta".
"Allora poi magari ci ripensano!". Disse mio figlio. Il suo sguardo si era illuminato.
"Può darsi" mentii.
Guardò verso l'angolo del salone in cui aveva allestito il Presepe.
"Quello però lo possiamo tenere: è in casa nostra e nessuno di quelli che noi invitiamo si è mai offeso"
Guardai le statuine di gesso, il muschio e la corteccia di sughero che formava la collina. La stella cometa spandeva una debole luce intorno a sé.
"Se qualcuno vorrà toglierlo" gli dissi, parlando piano "dovrà strapparlo dalle mie fredde mani"

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