Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

lunedì 24 marzo 2008

Alla (ri)scoperta di Andrea Vitali

Ci sono cascato di nuovo. Dopo la sòla presa con Io uccido avevo giurato che mai più avrei dato retta ad Antonio D'Orrico. E invece la sua presentazione/esaltazione de La modista di Andrea Vitali su Sette mi ha affascinato e fatto venire voglia di leggerlo.
Del resto, mi sono detto, di Vitali non conosco nulla e magari è un buon romanzo per cominciare. Sono andato a dare un'occhiata su ibs.it e ho scoperto che invece Vitali lo conosco, eccome! Anzi posso vantarmi di essere stato uno dei suoi primi estimatori. Il procuratore, che Ibs riporta come uscito per Garzanti nel 2006, è in realtà del 1990. Lo aveva pubblicato Camunia (che credo pochi anni più tardi sia confluita in Giunti sotto la guida di Luca Crovi) con una copertina orribile e un prezzo per l'epoca esagerato: 20mila lire per neppure 150 pagine. Ma il libro era buono, anzi ottimo e meritava più del migliaio di copie (tiro a indovinare vedendo che la mia copia ha il bollino Siae numero 516) che l'editore aveva tirato. Così mi ero ripromesso di seguire questo giovane autore (aveva 34 anni). Ma anch'io ero parecchio più giovane e quella è rimasta una buona intenzione. Ricordavo il titolo e la storia, ma non l'autore. Male per me e buon per lui: è un bene che di uno scrittore si ricordino le storie e le emozioni che ha dato piuttosto che il nome senza che però venga alla mente almeno un titolo.
Ora voglio rinnovare il mio impegno e riprendere a seguire le tracce di Vitali. Qualcuno ha un titolo diverso da La modista per ricominciare?

martedì 18 marzo 2008

Addio a Minghella... fu vera gloria?

Oggi rischio di rendermi impopolare. Anthony Minghella non mi piaceva.
Non mi piaceva quel modo di cercare di dare un'impronta para-autoriale a storie melense come Il paziente inglese e considero sprecata la tensione del romanzo Il talento di Mr Ripley per un film saltellante e singhiozzante come quello interpretato da Matt Damon. Oggi, quando la notizia è arrivata in redazione, abbiamo avuto tutti un moto di dolente stupore: non si può morire così giovani!

Poi, superato lo sgomento, ho avuto l'ardire di spingermi un passo oltre e affermare che non mi era mai piaciuto. Ho scoperto di non essere il solo. Anzi, di far parte di una maggioranza. Possibile che all'improvviso non si sia più costretti a parlar bene dei morti? Così ho ripensato a tutte le volte che ho timidamente confessato la mia perplessità nei confronti di autori e opere più che celebrati e ho scoperto di essere in buona compagnia. Ma ho smesso subito di pensarci per non incartarmi in ragionamenti fatti mille volte. Gli stessi che negli anni del Liceo scatenavano furiose litigate mentre all'Università si concludevano più laicamente con la massima "non è bello ciò che è bello..."


Ma abbiamo detto che qui si parla di lettura e scrittura. Quindi piangiamo uno scrittore che (suo malgrado) ha lasciato un segno profondo nella storia del cinema: è morto Arthur Charles Clarke, autore di '2001 Odissea nello spazio'. Pensate un po': nel 1945 fu il primo a pensare che il futuro delle comunicazioni fosse in certe 'stazioni razzo' orbitanti intorno alla Terra e che noi oggi, molto più prosaicamente, chiamiamo 'satelliti'. Per l'ultimo viaggio del vecchio (accidenti, aveva pur sempre 90 anni!) Arthur C. voglio immaginare una scena come quella finale del film di Stanley Kubrick.

lunedì 17 marzo 2008

Ancora un mese...

Manca meno di un mese all'uscita de Il Corruttore.
Accidenti se sono emozionato!
E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ho lasciato andare pagine tutte mie.
Nei quasi sette anni che sono passati dall'uscita de La notte dei sospetti sono successe molte cose. Ho lavorato a numerosi progetti come il film Gli angeli di Borsellino e al volume che ne è stato tratto; ai racconti per le raccolte Paesaggi della memoria; Duri a morire e La scelta; ai soggetti per il cinema e la tv.

Per non parlare del lavoro - quello con la L maiuscola - che si è fatto più pressante ed esigente; delle missioni all'estero sempre più numerose e di un prodotto che mi sta regalando grandi soddisfazioni: il portale http://www.agichina24.it/.
Ma mai, neppure per un istante, ho smesso di scrivere e di desiderare di farlo.
Il Corruttore è il frutto di un lavoro lungo e intenso ed è sicuramente il più complesso dei miei romanzi. Mi piace considerarlo un punto di svolta rispetto alla Notte dei sospetti e a Desidero informarla... che pure mi hanno dato grandi soddisfazioni.
Non ho mai giocato con così tanti personaggi e tutti con una storia così intensa. E mai, come con Il Corruttore, ho provato il brivido della scoperta. E' quello strano fenomeno che fa nascere dal tempestare delle dita sulla tastiera situazioni ed elementi alle quali non si era pensato e che eppure impongono la loro esistenza; rivendicano di essere narrate.
Meglio che mi fermi: viene la tentazione di svelare più di quanto si dovrebbe...