Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

martedì 9 settembre 2008

Welcome in Villa San Gennariello

Questa volta le vacanze sono davvero finite. Ci siamo goduti una settimana in giro per la Campania ed è ora di tornare al lavoro.
Roma è già ingolfata del traffico stordito di chi non si è ancora rassegnato al rientro, ma prima di riprendere il ritmo voglio dare un'ultima occhiata ai giorni passati tra Ercolano, Pompei, Caserta, Napoli e Ischia. E soprattutto voglio tracciare una netta linea di demarcazione tra due esperienze che prima non mi era capitato di mettere così strettamente a confronto: le vacanze in albergo e quelle in bed&breakfast.
Con i B&B, diciamo la verità, ci vuole una buona dose di fortuna. E noi l'abbiamo avuta. Proprio sul confine tra Ercolano e Portici abbiamo trovato un posto incantevole: il B&B Villa San Gennariello. Una villa del Settecento arredata in modo raffinato e ricca di quell'atmosfera che cerca chi vuole sfuggire alle vacanze all-inclusive. Stucchi, affreschi, un lussureggiante giardino all'inglese con così tante fontane che i miei figli non riuscivano a tenerne il conto. E soprattutto la compagnia di Francesco e della sua famiglia. Qualcuno mi ha detto che non c'è nulla di più piacevole della conversazione con un napoletano colto. Dopo le chiacchiere scambiate con Francesco sulla terrazza che si affaccia sul Golfo di Napoli posso dire che questo qualcuno aveva ragione.
Una cosa in particolare ricorderò: l'espressione con cui Francesco ci ha annunciato che quando l'eruzione verrà - "perché verrà, è solo questione di tempo" - lui non scapperà verso il mare come fecero duemila anni fa i suoi avi. "Verrò quassù in terrazza e me la godrò tutta, anche se sarà l'ultima cosa che farò" ha detto con un sorriso.
E con poche parole mi ha fatto capire sui napoletani più di quanto fiumi di inchiostro sulla monnezza, sui bambini senza casco sui motorini, sulla Camorra, sui Bassolino e i Jervolino abbiano fatto in tanti anni. Un po' come leggere Erri De Luca o Andrej Longo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie,

sono commosso, nel vero senso della parola;
non ho fatto che piangere come un bambino
nel leggere l'articolo che ci avete dedicato e
la cosa strana è che sono state le mie stesse
parole a commuovermi di più. Parole dette così
senza pensare, ma che se colte dal di fuori,
come solo il viaggiatore può fare, effettivamente
danno una visione chiara del mio pensiero: io
amo questa terra con tutte le mie forze e,
piuttosto che vederla ridotta in cenere dal
malaffare e dalla corruzione, preferisco
morire con essa.
Tornate, e dite ai vostri amici di tornare
perchè noi abbiamo bisogno di persone come voi.

Grazie a voi per essere stati qui.
Con amicizia,
Francesco, Emma e Mimmo.