Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

venerdì 22 aprile 2011

Come deve essere un libraio?

Come dovrebbe essere un libraio? Cortese innanzitutto, perché il suo è un mestiere difficile: deve vendere qualcosa che non ha mai avuto troppa fortuna, a eccezione di alcuni casi clamorosi. Il libro è di qualche secolo più vecchio dell’mp3, del cd e del vinile, ma ho il sospetto che se si mette insieme la musica che è stata venduta negli ultimi cento anni, il volume di libri venduto negli ultimi 600 anni impallidisce. E con il cinema come la mettiamo? C’è gente in giro che anche se non necessariamente analfabeta può dire (quando non se ne vanta) di non avere mai letto un libro. Quanti possono dire di non avere mai visto un film? Forse solo il teatro ha più difficoltà a conquistare pubblico, almeno da quando sono nati nell’ordine la radio, la tv e YouTube.

E poi, come deve essere un libraio? Simpatico? Non necessariamente. La voglia di apparire simpatico scivola facilmente nella molestia, specie con il difficile pubblico occasionale di una libreria. E allora? Intuitivo. Deve saper cogliere al volo che tipo è il suo cliente, anzi: il lettore che varca la soglia della sua libreria. Perché c’è la buona possibilità che se qualcuno entra in una libreria non sia necessariamente sotto Natale e non solo per comprare un libro di Bruno Vespa. Il libraio deve sapere cogliere al volo quel qualcosa nello sguardo, nei movimenti, forse persino nell’abbigliamento del cliente – o del potenziale cliente – che gli permetta di dare il consiglio giusto, ma ancora prima di capire se il lettore è alla ricerca di un consiglio.


Perché perdersi tra centinaia, migliaia di titoli è facile e spesso serve un mentore che faccia capire quale può essere la scelta giusta. Come insegnano nelle scuole di sceneggiatura, il mentore porta il lettore ad accettare quella chiamata all’avventura che è la lettura di un libro. Un’avventura che può essere così disastrosa da essere abbandonata dopo poche pagine o così travolgente da spingere alle lacrime: di gioia, di nostalgia o di dolore.


Se il libraio/mentore riesce a dare il consiglio giusto, il lettore tornerà per vivere un’altra avventura. Altrimenti si perderà altrove, magari in un mega-bookstore dove i titoli sono decine di migliaia, ma non c’è lo spazio per sedersi e sfogliarne neppure uno. O dove non ci sono librai, ma commessi così impreparati da far venire il sospetto che il loro sogno sia vendere mortadella e solo accidentalmente siano finiti al banco dei libri. O così sgarbati da spingere a immaginarli nella loro camera in affitto, davanti a una pagina bianca mentre cercano l’incipt giusto per il romanzo che non scriveranno mai.

6 commenti:

E. ha detto...

Un mestiere delicato... ma estremamente interessante. Purtroppo ultimamente il libro è venduto come un bene troppo comune, al pari di un'utilitaria o una lavatrice, ma sarebbe bello che i librai in prima persona rivalutassero la ricchezza che uno scrigno di carta e inchiostro può contenere...

luisella ha detto...

mi ricorda tanto quello che diceva Meg Ryan nel film "C'è posta per te" in difesa della sua piccola deliziosa libreria...

Daniela Ciricono ha detto...

Si tratta davvero di un lavoro affascinante il cui esercizio richiede davvero tutte le qualità elencate e sempre una marcia in più.
la mia libraia è straordinaria: sa sempre consigliare la scelta migliore non solo per la persona ma tiene conto, nei limiti del possibile, anche del periodo che vive, se ha più necessità di evasione o di concentrarsi su qualcosa. Si informa di cosa hai letto negli ultimi tempi e sulla base di questo, è in grado di proporre il libro più adatto per dopo..detto così, sembra un concetto strano ma io, che l'ho provato, ho trovato brillanti le sue capacità di abbinamento.
Senza contare il grande aiuto che fornisce quando si deve far un regalo: con la maggiore discrezione possibile, si informa del destinatario, proponendo poi la scelta più felice e sempre azzecatissima!
Un'altra sua grande qualità è la simpatia per cui è un piacere entrare a far due chiacchiere con lei, soprattutto perchè non è divorata dall'ansia di vendere; trova normalissimo infatti che si stia a curiosare perchè pensa che "il libro chiama.."e quindi bisogna girovagare in attesa che arrivino le vibrazioni.
Ultimo, ma non meno importante, si chiama come me: sarà per questo che è straordinaria? :-)

NoceMoscata ha detto...

Tutto verissimo ù_ù

Ugo Barbàra ha detto...

@ Emanuele: concordo pienamente con te. Un librario deve anche essere capace di lasciare intuire quali meraviglie sono custodite nello scrigno

@ Luisella: è vero! Il cinema che si schiera con il libro... Come se un romanzo di successo parlasse male dei film in streaming pirata sul web!

@ Daniela: la tua mi sembra una libraia vera. E se organizzassimo una presentazione da lei?

Marco ha detto...

Ciao Ugo! Eccomi nel tuo blog!
Be' il libraio deve essere proprio come hai detto tu. Deve essere lui, innanzitutto, appassionato di libri. Geloso, ma nom troppo, dei libri che ha esposti :)
Ti segnalo a proposito un link del mio blog. E' però sullo scrittore.
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/03/03/sulla-scrittura/ Hai mai pensato di stilare le 'caratteristiche' di uno scrittore?