Due Madri - il booktrailer - in libreria dal 14 aprile

sabato 23 gennaio 2010

Giovani, carini e scrittori

Silvia Avallone ancora non lo sa, ma il suo libro sarà il caso editoriale della prossima primavera. Forse qualcuno in Rizzoli glielo ha detto, magari quella sera stessa che un editor l'ha chiamata per dirle che il suo libro era piaciuto tantissimo e che doveva correre a Milano per firmare il contratto. Io il suo 'Acciaio' non l'ho letto, ma mi riprometto di farlo non appena avrò finito 'L'isola di Arturo' e 'Accabadora'. A essere il lista dopo la Morante e la Murgia, un'esordiente ci può pure stare, ma va da sé che Silvia la sua battaglia l'ha già vinta, a prescindere del posto che occuperà sul mio comodino. Perché se mi metterò su questo tomo di più di 300 pagine che parla di un'acciaieria di Piombino e della dura vita di due adolescenti, vuol dire che qualcosa mi ha convinto. Forse quel fenomeno nuovo nato con Paolo Giordano e al quale qualcuno, presto o tardi, finirà per appioppare un'etichetta. Magari 'Giovani, carini e scrittori'.
Silvia vive un sogno. Perché scrivere il primo romanzo ed essere chiamati dalla Rizzoli per pubblicarlo, finire sul divano della Dandini (detto così suona male, ma è una metafora giornalistica, dài!) e su Tuttolibri de La Stampa tutto nella settimana di uscita e a soli 25 anni... beh, se non è un sogno questo! O almeno è il sogno di chiunque abbia dedicato tempo, energia, risorse a un romanzo e poi lo lanci nel vuoto siderale delle case editrici nella speranza che il suo debole segnale venga captato da intelligenze superiori.
Per la verità sulle intelligenze superiori alla Rizzoli - dopo che hanno fatto uscire un romanzo che ha lo stesso titolo del mio 'Il Corruttore' e lo stesso lettering di copertina - avrei ragione di nutrire qualche dubbio, ma ho la convinzione che con 'Acciaio' possano averci visto giusto. Non per merito loro, per carità, ma perché qualche giorno prima della comparsata a 'Parla con me' e prima ancora del pezzo di Tuttolibri, la mia amica Alba Donati mi ha mandato un messaggio su Facebook intimandomi di leggere 'Acciaio' "perché è bellissimo".
Era successo anche con 'La solitudine dei numeri primi': chi l'aveva letto mi diceva che era bellissimo. Ma a colpirmi era soprattutto il fatto che con un libro fosse nata una stella pop. C'avevano già provato con Melissa P., ma lì era chiaro che il mix "ragazzina carina-perversa/romanzo di formazione" era taroccato come un dvd a via Sannio ed era passato poco prima che fosse additato come un bluff editoriale. Invece con Giordano è venuta fuori davvero una stella del pop. Ho visto con i miei occhi - in una casa editrice che non è la Mondadori - una sua foto appesa allo schermo del pc di una giovane addetta stampa. Se in Italia la lettura fosse un fenomeno di massa, Giordano sarebbe idolatrato come Zac Efron. E perché non dovrebbe esserlo? E' giovane, è carino ed è uno scrittore di talento. Tutte caratteristiche che ha anche Silvia Avallone: giovane, carina e - credo sulla parola alla Dandini e a Giovanni Tesio - di talento.
Nella sfera di cristallo posso vedere Virzì che trasforma 'Acciaio' in un film di successo (lo ha già fatto con la Murgia da cui ha tratto 'Tutta la vita davanti') e la Rizzoli che carica la Avallone sul carro dello Strega e punta al riscatto dopo troppi anni di fame e silenzio.
Ma soprattutto Giordano e la Avallone hanno sfatato un mito: che per essere scrittori sia necessario essere bruttarelli, con un incarnato tendente alla bile; abbigliati come degli sciamannati e nel complesso parecchio sfigati. E' grazie a loro se presto o tardi sessere scrittori di successo sarà fico quanto essere un attore o un cantante di successo. Sara' grazie a loro se un giorno saranno di più i venticinquenni che ambiscono a presentare il proprio libro sul divano della Dandini di quelli che sognano di entrare nella casa del Grande Fratello. Purchè, prima di mettersi a scrivere, siano disposti a leggere e parecchio!

1 commento:

Desivo ha detto...

Ho avuto il piacere di "conoscerla" andando per il Web, e devo dirle che ciò non mi è affatto dispiaciuto. A volte le "conoscenze occasionali" sono quelle che deludono di meno. Comunque, cercherò di procurarmi i suoi libri per leggerla, in modo tale da poter valutare lo scrittore che lei è.
Dopo che l'ho letta non escludo però di importunarla,dovendo pregarla di leggere un mio romanzo, scritto dieci anni orsono, ma che non è mai riuscito a varcare la soglia di qualche casa editrice.
Cordiali saluti

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