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lunedì 8 giugno 2009

Un piccolo sospetto

Fino ad oggi ho tenuto per me un piccolo sospetto. Ho letto articoli su articoli della stampa straniera sul governo Berlusconi, sul caso Noemi e su tutta la munnizza che (più o meno letteralmente) ricopre il nostro Paese e la classe politica che lo governa o ambisce a governarlo.
Perlopiù si trattava di posizioni di una logica talmente ferrea da non poter essere che condivisa. Il caso Noemi dà la nausea anche a me e non perché mi inquieta che il premier "frequenti minorenni" o che usi i voli di stato per portare Apicella a suonare in Sardegna. Sono vicende per le quali renderà (e in parte ha già reso) conto nell'ordine: al suo elettorato, alla magistratura e a Dio. Quello che mi manda in bestia è che si sia data in pasto alla stampa internazionale l'immagine di un Paese di pulcinella, dove non si pensa che a fare bagordi e a cercare di fregare il prossimo, quando io mi sento diverso da così e molti altri - ne sono sicuro - insieme a me.
Mi dà la nausea il fatto che un giornale come Repubblica si sia perso dietro a un mucchio di domande delle cui risposte - francamente - non me ne frega un accidente. Vorrei chiarezza sul sistema bancario e sulla sua reale tenuta, sul sistema energetico e sul piano di ritorno al nucleare, sulla preparazione dei nostri studenti e sullo stato della ricerca. A queste domande vorrei risposta non al fatto se siamo governati da un fallocrate o meno: allo stato attuale lo considero ancora un problema suo.
Ma quello che davvero mi ha fatto pensare è: che cosa gliene frega alla stampa straniera di cosa fa Berlusconi? Dando per assodato che neanche se fosse a capo della Spectre il mite Franceschini riuscirebbe a convincere i direttori di Economist, Pais e un'altra palata di giornali ad attaccare Berlusconi, cosa c'è dietro questa improvvisa e inedita ondata di indignazione internazionale per quelli che, tutto sommato, saranno pure affaracci nostri?
Oggi però credo di avere avuto una conferma a un sospetto che covavo già da tempo.
Brown è stato azzoppato dalle elezioni locali e poi da quelle europee; Zapatero deve fare i conti con l'amara constatazione che i matrimoni gay non sono la panacea per tutti i mali del governo e si vede surclassato dai popolari; la Germania vede sbriciolarsi la Grosse Koalition e deve affrontare la prospettiva di un esecutivo monocolore con la Cdu che comunque non cresce. Possibile che ai pensatori di Gran Bretagna, Spagna e Germania non vada giù che invece l'italietta delle veline e dei canzonettari si stia rivelando più salda e governabile dei loro Paesi? Possibile che dietro l'attacco a testa bassa contro Berlusconi non ci sia il timore di derive populiste e autoritarie in Italia (del resto quando mai gliene è fregato) ma la paura di una prospettiva insostenibile anche solo a livello subconscio: finire peggio dell'Italia?

1 commento:

alduccio ha detto...

Evitare che il modello Berlusconi sbarchi anche all'estero? Ma servirebbe una impalcatura mediatica e una concentrazione di poteri che all'estero sarebbe impensabile (forse)
Aldo