Gira voce che l'Fnsi stia per firmare il nuovo contratto dei giornalisti. Oppure l'ha già fatto e io sono l'unico a non saperlo. Comunque dopo quattro anni di vacanza contrattuale era pure ora. Ma la cosa strana è che questa firma avvenga in quello che forse è il momento storico più complesso per il giornalismo. Non per carenza di informazione - sarebbe un paradosso nell'era di Internet - ma per la fatica che il giornalismo as we know it sta facendo a trovare una nuova dimensione.
Un paio di numeri fa Internazionale ha riportato un lungo articolo di Michael Hirschorn, giornalista statunitense che si occupa di editoria e nuovi media e collabora con Atlantic. Suona un po' come un Requiem per il New York Times, ma tiene conto del fatto che prima del quotidiano newyorkese cadranno molti altri bastioni del giornalismo un po' ovunque. Ne riporto uno stralcio, che credo sia il più interessante e che riguarda proprio il destino che attende quella mostruosa quantità di persone che, con la annunciata morte della carta stampata, dovranno reinventarsi una professione. E magari riscoprirla per quello che era in origine.
"Chiaramente, nei primi tempi ci sarà una strage di giornalisti. Se l'80 per cento dei redattori del New York Times sarà licenziato, molti non troveranno un nuovo lavoro. Ma a lungo andare, quando i giornalisti non saranno più costretti a occuparsi di moda e società, capiremo perché il vero giornalismo è importante e perché forse vale perfino la pena di pagare per averlo. I giornalisti migliori sopravvivranno e alla fine faranno fortuna. Qualcuno verrà soffiato dall'Huffington Post e dai suoi concorrenti, o perfino da siti d'informazione più piccoli come Talking Points Memo, che tenendo basse le spese generali riescono a offrire un giornalismo di qualità. Qualcuno avrà successo anche come free lance. Firme come Thomas Friedman, Paul Krugman e Andrew Ross Sorkin (il direttore del blog DealBook, che si è rivelato una gallina dalle uova d'oro per il New York Times) acquisteranno un grande valore sul mercato. Per loro e per molti altri, l'esperienza potrebbe rivelarsi inebriante, e forse più redditizia delle battaglie sindacali per ottenere un aumento nel prossimo contratto.
La morte del New York Times sarà un momento commovente e un duro colpo per il giornalismo americano. Una catastrofe? A lungo termine probabilmente no."
La morte del New York Times sarà un momento commovente e un duro colpo per il giornalismo americano. Una catastrofe? A lungo termine probabilmente no."
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