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giovedì 5 giugno 2008

I cialtroni della Fao

E' stato il mio primo vertice Fao. Forse sbagliavo ad aspettarmi qualcosa di diverso dal nulla sottovuoto spinto al quale ho assistito. O forse invecchiando sono diventato meno tollerante. Al punto di dover dare ragione al presidente del Senegal quando chiede che la Fao venga abolita perché inutile.
In questa mia breve - fulminea - esperienza in quello che un tempo ospitò il Ministero delle Colonie (beffardo destino) ho avuto modo di rendermi conto che se la Fao organizza le cose e spende i soldi nello stesso modo in cui ha organizzato questo vertice, allora i Paesi in via di sviluppo è meglio che si arrendano e si consegnino mani e piedi alla Monsanto e alle altre multinazionali delle sementi & affini.
Ma andiamo per ordine:
SERVI DI AHMADINEJAD: non so se sia mai successo prima, ma vedere respingere all'ingresso un giornalista perché inviso al regime iraniano non è stata una bella cosa. Tanto più che, per quanto la Fao sia una struttura extraterritoriale, è ospitata in un Paese democratico nel quale (ancora) nessuno può mettere alla porta un giornalista solo perché la sua presenza inquieta il dittatorello democraticamente eletto di turno. Per non parlare della folla che ha assiepato la delirante conferenza stampa di Ahmadinejad. Sono cattolico e forse questo ha avuto il suo peso, ma sentire accostare Khomeini a Gesù Cristo... Per non parlare di esternazioni del tipo "ogni Paese ha il diritto di esistere... ma Israele sparirà". Mi sono convinto che sia un problema di percezione. Magari, vedendo tanti giornalisti assetati di battute esplosive, Mahmud Ahmadinejad continua ad alimentare una sballata percezione di . Si sente adorato da folle di giornalisti e finisce per confondere la curiosità mista a un po' di sano disprezzo con l'ansia di dissetarsi al suo verbo. Cosa sarebbe successo se si fosse trovato in una conferenza stampa deserta perché tutti i giornalisti - in segno di protesta per mille e una ragioni - lo avessero lasciato solo?
NULLA DI FATTO: ho lasciato il Vertice che ancora litigavano sulla liberalizzazione del prezzo dei cereali. Ho letto la bozza di dichiarazione e non ci ho trovato NULLA di non dico rivoluzionario, ma anche solo vagamente interessante. Se per mettere d'accordo 180 Paesi bisogna rinunciare a un minimo di concretezza, mi domando se ne valga la pena
ORGANIZZAZIONE: basta citare un dettaglio; la sala stampa è stata allestita in un posto in cui i telefonini non prendevano.
E questa gente dovrebbe sfamare il mondo?

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