Da anni non mi capitava di frequentare il Premio Mondello. Nei quattro anni che ho passato alla redazione di Palermo dell'Agi non me ne sono perso una sola edizione: era l'occasione di ascoltare personaggi come Don De Lillo, Vanni Scheiwiller, Giuseppe Pontiggia, Carlo Ginzburg, con i quali si finiva poi a tavola la sera della cena di gala a parlare di letture e scritture, ma anche di esperienze personali così diverse e così varie.
Mancavo da circa sette anni e il Mondello è cambiato. Innanzitutto nei tempi: fino all'anno scorso chiudeva la stagione dei premi letterari a novembre e si arrivava con i giornalisti già sfiancati e i testi migliori che già avevano fatto incetta di riconoscimenti. Quest'anno invece ha preceduto sia il Campiello che lo Strega ed è stato consegnato il 24 maggio con una 'finalissima' al cardiopalma. I tre in gara erano Andrea Bajani con Se consideri le colpe; Antonio Scurati con Una storia romantica e Flavio Soriga con Sardinia Blues.
Scurati e Soriga erano nervosi come due picchi; Bajani tranquillo come se non fosse lui a contendersi il settemila euro e Neri Marcorè il solito grande a districarsi in oltre tre ore di cerimonia con un caldo pazzesco nel magnifico chiostro di Sant'Anna.
E' andata a finire con un ex aequo tra Bajani e Scurati (che pure non ha preso uno solo degli otto voti della giuria degli studenti) e con Soriga che sembrava al settimo cielo per il semplice fatto di essere arrivato in finale. Con un colpo di classe tipicamente palermitano il presidente della Giuria ha stabilito che i due non si sarebbero 'smezzati' il premio, ma che la Fondazione Banco di Sicilia avrebbe raddoppiato la posta, permettendo a entrambi di portarsi a casa i settemila euro in palio per il 'Supermondello'. Raccontano che tre anni fa, in occasione di un ben più celebrato premio finanziato da una ben più danarosa associazione del nord-est, si decise che i vincitori avrebbero fatto a metà.
Questione di stile.