Finalmente sono riuscito ad avere accesso al blog! Sono a Pechino da tre giorni e speravo di riuscire a fare dei quotidiani, dettagliati reportage su quello che vedo, ma riuscire a entrare su blogger è un'impresa. Avrei dovuto immaginarlo, direte voi. Probabilmente sì.
Sono embedded in un tour del Bocog, il comitato per l'organizzazione dell'Olimpiade 2008, e ne ho viste di tutti i colori. Alcuni di voi avranno ascoltato i miei collegamenti con Jefferson Ming, la trasmissione di Radio24 che va in onda alle 16. Ma andiamo con ordine.
Gli stadi, innanzitutto.
Ho visto il celeberrimo 'bird nest'. Qualunque altro nome vi abbiano suggerito o propinato, è sbagliato: l'immagine, inconfondibile e innegabile, è quella di un nido d'uccello. La foto qui a fianco, del resto, non mente. Ho visto anche il magico 'water cube', la struttura che ospita la piscina e che dall'esterno appare esattamente come un cubo di plexiglas pieno di acqua shakerata.
Ma, sorpresa delle sorprese, non ho potuto visitarne l'interno. Ogni volta che io e i miei compagni di viaggio chiedevamo agli organizzatori di vedere queste meraviglie dal di dentro, ci veniva fornita una scusa diversa. Ve le elenco:
- stanno rifacendo la pavimentazione
- sono in corso delle gare di prova
- stanno sostituendo i bagni alla turca con delle tazze all'europea (sic!)
- dovevamo chiederlo prima
Ora non so quale di queste scuse sia più inverosimile, ma un paio di settimane fa il Bocog ha annunciato con grande enfasi che tutte le strutture erano state completate. La mia impressione è che sia stato un annuncio 'all'italiana': il fuori è pronto (e dà un grandioso colpo d'occhio), ma per l'interno sono ancora un po' in alto mare. Ma magari mi sbaglio e sono il solito giornalista occidentale malpensante.
Domani ci sarà un incontro al Tibetan research center: i tibetani amici di Pechino. Vi racconterò di loro e di tante, tantissime altre cose: dei miei pittoreschi compagni di viaggio; della scuola di sport di Shichahai, dei bambini della scuola elementare che ci hanno accolti come se fossimo una delegazione diplomatica e di cosa pensa di tutta questa faccenda del Tibet una cinese nata in Australia, cresciuta in Canada e tornata in Cina dopo più di vent'anni.
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