Il 28 marzo è uscito il primo articolo su Il Corruttore: una colossale botta di protossido di azoto per il mio ego. La rivista I love Sicilia ha dedicato due pagine all’intervista che mi ha fatto Margherita Gigliotta e che mi è servita a fare un po’ d’ordine sull’essere palermitano, sull’essere uno scrittore e su qualcosa che alcuni considerano un crimine imperdonabile: essere uno scrittore siciliano che ha osato lasciare la propria terra.
Troverete presto l’articolo nella sezione rassegna stampa del sito http://www.ugobarbara.it/
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1 commento:
Esisterà sempre un posto in cui tornare? L'uomo cambia la sua casa? Un siciliano dimentica la Sicilia e ogni nativo dimentica la sua terre? oppure la porta con sè? Prossima alla laurea devo chiedermi cosa fare adesso e trovo la paura, in qualche modo, di restare qui a Roma perchè (scusate il localismo!) io non sto bene qui, questo non è il mio posto. ma poi in realtà si scelgie un posto? So bene che si tratta di un problema evanescente, di quelli che si chiariscono giorno dopo giorno senza decidere nettamente. La nostra vita si modella sulla base di quello che vogliamo e di quello di cui abbiamo bisogno (dai sogni ai soldi). Divago, non faccio che divagare. Ma in questi giorni leggo troppo e scrivo di più (prossima alla tesi).
Quel che so (se adesso avesse per caso senso una conclusione) è che io la mia terra la porto dentro di me, sono suo stesso frutto. Allora mi dirò, come lei ha fatto, sicuramente felice se un giorno dalla mia terra si accorgeranno del mio talento, della mia passione e del mio (spero) lavoro altrove. Saranno fieri di me!
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