Ecco una cosa alla quale ho sempre cercato di sfuggire: le etichette.
Negli anni sono stato indicato come:
- giovane autore
- scrittore sciasciano
- giallista
- giornalista-scrittore
- noirista
Chi volesse ordinare la propria libreria in base a queste etichette dovrebbe in teoria mettermi accanto a Paolo Giordano. Ma lui è nato nel 1982, troppo dopo di me; segno che non sono più un giovane autore. Oppure accanto a Sciascia, e sarebbe un onore che non merito e temo turberebbe l'eterno riposo di uno Scrittore con la S maiuscola. Oppure tra risolutori di enigmi alla Conan Doyle e bisogna dire che nei miei libri non ci sono enigmi da risolvere, ma intrecci umani e morali da sciogliere. O ancora tra un Cindia di Federico Rampini e La Casta. E anche in questo caso mi sa che non ci siamo. O tra dark lady e investigatori in Borsalino e .38 canna corta. E non è esattamente il mio ambiente.
Quindi?
Quindi mi sa che di tutte queste etichette non me ne sta addosso nessuna o forse di tutte un pezzetto. A chi mi chiede che libro sia 'Il Corruttore' rispondo che mi aspetto che sia lui/lei a dirmelo. E se insiste buttò lì: "un legal thriller". Ne sono davvero convinto? Ci sto ancora studiando e nel frattempo ripenso al grande Aby Warburg che aveva creato una biblioteca basata sulla “regola del buon vicinato” – l’affinità tematica e concettuale – fra i testi. In barba alle etichette.
2 commenti:
Io un'etichetta per te ce l'avrei, ma non so se si può dire in questa sede. Intanto ti sto leggendo e, come sempre, mi stai sorprendendo. Ti aspetto, Fratello.
Ho finito a tarda notte perché mi hai incollato alle tue pagine. L'ultima volta mi era accaduto con il Codice da Vinci. Non so se apprezzerai il paragone, ma quello che voglio sottolineare è che il tuo libro è soprattutto molto avvincente, il che è non comune per la narrativa italiana. Non solo: dopo aver finito, sono rimasto mezz'ora a pensare a chie erano gli attori del film che naturalmente e automaticamente si trae dal libro, perchè questa è la seconda considerazione immediata che mi è venuta: è perfetto per un film, tanto che sono certo che tu ci abbia già pensato. E dunque propongo: Vittorio = Fabrizio Bentivoglio; il padre di Vittorio = Michele Placido; Elisa = Sandra Ceccarelli; Ruggero Pietrasanta = Nanni Moretti; Livia Pietrasanta = Laura Morante; Mantineo = Giancarlo Giannini; Giampiero = Alessandro Gassman; Flavio = Alessio Boni; Teo = Sergio Rubini... Ancora congratulazioni e complimenti. Un abbraccio, Andrea.
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