Primo giorno alla Fiera del Libro e... meglio di così non poteva andare! Presentare In terra consacrata al Caffè Letterario era una bella sfida: uno spazio aperto, un gran via vai di gente e la necessità di calamitare l'attenzione per far fronte alla concorrenza di tanti altri eventi in contemporanea.
E invece avrei voluto avere la faccia tosta di tirar fuori la macchina fotografica e immortalare da lì, dal palco, la folla che per quasi un'ora è rimasta a sentir parlare del mio romanzo.
Un successo insperato; la sala piena e attenta, grazie soprattutto alla brillante presentazione di Bruno Gambarotta e Sergio Pent. "Un libro che non si riesce a smettere di leggere" ha detto Gambarotta. "Uno dei più belli di quest'anno" ha aggiunto Pent. Domande di lettori curiosi e preparati, un clima rilassato... Poi intervista a Radio24 e due chiacchiere con gli amici di Fahrenheit per regalare La versione di Barney alla loro iniziativa per l'Abruzzo: la bibliotenda.
Cosa si può desiderare di più da una giornata in Fiera?
Ho incontrato un caro amico, Roberto Alajmo, e finalmente ho conosciuto uno scrittore che amo, Ugo Riccarelli, e che avrò l'onore di avere come presentatore di In terra consacrata a Roma il 26 maggio.
Poi cena all'osteria Le antiche sere con lo staff Piemme, gli amici e una nuova conoscenza: Garth Stein, autore di L'arte di correre sotto la pioggia. Buon vino e tagliolini con gli asparagi che ora, alle due passate, sono ancora parcheggiati all'altezza dell'esofago. Colpa di anni di ricreazioni passate a pasteggiare a pane e panelle e non del cuoco torinese.
C'è poco da fare: la Fiera è sempre una grade emozione. La prima volta, nel 1994, Roy Lichtenstein mi autografò una cartolina con uno dei suoi quadri più celebri. Ci sono tornato altre quattro volte, per presentare i miei romanzi, ma sempre a correre avanti e indietro da un evento all'altro, da un'intervista all'altra.Domani, però, me la godrò proprio la Fiera: mi sveglierò con calma (nelle ultime 48 ore non ho dormito più di sette) e passeggerò tra gli stand curiosando soprattutto tra le proposte - e le sorprese - dei piccoli editori, quelli che nelle librerie spesso non hanno spazio, e che qui si fanno grandi anche dei loro pochi metri quadrati.
Nella foto io e Rosa al termine della presentazione. Il mio sorriso ebete e il suo da schizzata è conseguenza dell'esaltazione da presentazione di successo...
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