Sono stato alla presentazione del Dag. Ho dovuto fare qualche salto mortale per farcela, ma ne è valsa la pena. Come l'anno scorso, ma forse più dell'anno scorso, quando la presentazione della prima edizione di questo Dizionario Atipico del Giallo era sembrata una specie di scherzo, un tentativo di vedere come va. Quest'anno invece Maurizio Testa e Claudia Catalli (assente giustificata Alessandra Buccheri piegata dall'influenza) si sono resi conto di aver creato un prodotto che funziona. Non ne faccio una questione di numeri di copie: un dizionario (a meno che non sia lo Zingarelli) non entra nella top ten della classifica Nielsen, ma il Dag è stata e continua a essere (e spero che continuerà ad essere per molti anni a venire) una bella idea. In sostanza - per chi non lo ricordasse o non lo sapesse - è una rassegna (critica più che compilativa) degli eventi clou nell'ambito noir-giallo-thriller dell'anno che si avvia a conclusione. E non si dica che il mio entusiasmo per il Dag è dettato dal fatto che dedica ben tre pagine a In Terra Consacrata, perché posso vantarmi di essere stato tra i suoi primi sostenitori e in tempi non sospetti. Ma nel'austera Casa del Cinema a Villa Borghese questa'anno si respirava un'atmosfera diversa, più seria ma non per questo pallosa; meno festaiola e cazzara. Il Dag è stato riconosciuto come uno strumento di lavoro, mentre nella prima intenzione dei suoi creatori c'era quella di partorire un volumone da tenere sul comodino e consultare a tempo per fare un tuffo nel mondo dei criminali e dei disadattati; del vizio e del torbido prima di dare la buonanotte al mondo reale. Sulle spalle del trio Testa-Buccheri-Catalli si è invece depositato un rispettabile fardello: ci si aspetta che mantengano questo impegno anche l'anno prossimo (dall'editore Cooper lo si aspetta di default) e sempre con il rigore, ironico e istrionico, che ha contraddistinto i primi due volumi.
Un paio di note di colore:
1) Maurizio è stato così gentile da chiamarmi al tavolo per dire un paio di cose e gli chiedo perdono se ho preso più tempo del dovuto.
2) Ho finalmente conosciuto Enzo BodyCold e sua moglie con cui ho parlato di un sacco di di cose: dal Giappone alla graphic novel; dalle cose che accadono in una seduta di laurea a una collaborazione da inventare sull'asse New York-Roma. Sono simpaticissimi e mi dispiace non poter contare sulla loro compagnia a Courmayeur, anche se Enzo mi ha confessato di non aver votato per me allo Scerbanenco. Considero impegno preso l'idea di andarci a fare una birra insieme una di queste sere.
Un paio di note di colore:
1) Maurizio è stato così gentile da chiamarmi al tavolo per dire un paio di cose e gli chiedo perdono se ho preso più tempo del dovuto.
2) Ho finalmente conosciuto Enzo BodyCold e sua moglie con cui ho parlato di un sacco di di cose: dal Giappone alla graphic novel; dalle cose che accadono in una seduta di laurea a una collaborazione da inventare sull'asse New York-Roma. Sono simpaticissimi e mi dispiace non poter contare sulla loro compagnia a Courmayeur, anche se Enzo mi ha confessato di non aver votato per me allo Scerbanenco. Considero impegno preso l'idea di andarci a fare una birra insieme una di queste sere.
3 commenti:
Leggerti è sempre spettacolare e interessante, come sentirti parlare. Oggi, ancora più felice di averti conosciuto al di fuori dell'ambito accademico. E poi questa idea comune per il Giappone, mi ha reso più che entusiasta.
Presto birrozza insieme :)
Grazie Ugo.
Grazie per quello che ieri i presentazione hai detto sul DAG, di quanto hai detto su noi tre e insomma ho deciso di nominarti PFDAG (presidente del Fans del Dizionario Atipico del Giallo)
Grazie :)
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