La settimana scorsa io e mia moglie siamo partiti per Courmayeur, dove al Noir Fest sarebbe stato consegnato il Premio Scerbanenco. Volo Roma-Torino con AirOne e poi a Caselle è venuta a prenderci un'auto dell'organizzazione. Solita indecisione sui bagagli: un trolley medio per due o un trolley piccolo per ognuno? Alla fine sono riuscito a convincere mia moglie che con il trolley da cabina avremmo evitato di aspettare al nastro bagagli a Caselle e soprattutto scongiurato una sfiga come quella piombata su un giurato la cui valigia invece che a Torino è finita a Catania. E con -5 gradi e i prezzi assurdi di Courmayeur non è uno scialo trovarsi in mezzo alla neve senza cambio.
Bagaglio ridotto all'osso per sfuggire alla bilancia e computer nella borsa ci presentiamo al check-in del volo per Torino. Il tizio ci fa poggiare il bagaglio di mia moglie sulla bilancia mentre al banco accanto un altro passeggero litiga con una hostess di terra. Non sono affari miei e non mi impiccio (balle, è solo che non riuscivo a sentirli). Il tizio del check-in ci guarda e dice: "bisogna imbarcare". Come bisogna imbarcare? "Eh sì: pesa 11 chili, quindi o lo alleggerite di sei (mia moglie avrebbe dovuto indossare tutto quello che aveva in valigia incluse due paia di scarpe) o lo imbarchiamo". Perplesso ho chiesto che fosse pesato anche il mio trolley: otto chili!
Ora, io non vendo frutta al mercato e non ho particolare dimestichezza con le unità di misura. Se devo calare un etto di pasta a occhio è più probabile che mi ritrovi sul piatto una porzione pediatrica o una da camionista, ma tra una valigia di cinque e una di otto chili credo di saper ancora distinguere. Prima che mia moglie abbia il tempo di innervosirsi il tizio si accorge che il nostro non è un biglietto della compagnia con la quale tentavamo di imbarcarci - la Blu Express - ma di Air One e ci dirotta a un altro banco.
Stessa scena, ma pesa diversa: il trolley di mia moglie passa miracolosamente da 11 a otto chili e il mio da otto a cinque. Mia moglie è ancora fuori norma perché il massimo consentito a bordo è 5 chili, ma nel mio caso la differenza è tra un bagaglio in cabina e una valigia persa a Catania. Comunque ci lasciano portare in cabina anche quello da otto chili perché tanto c'è gente che si carica pure un quarto di bue e stare a fare polemica su tre chili non conviene a nessuno.
Ma una domanda resta: perché c'è una differenza di tre chili tra una bilancia e l'altra? Le compagnie low cost guadagnano sul peso in eccesso in base a criteri stabiliti qui per quanto riguarda Blu Express e qui per quanto riguarda Ryanair che comunque parte da Ciampino. Non credo che nel nostro caso avremmo dovuto pagare di più, ma di certo avremmo dovuto aspettare di più.
Rimane il fatto che davvero a Fiumicino si applicano due pesi e due misure.
P.S.: poi l'ho scoperto, il passeggero e l'hostess di terra litigavano perché lui non voleva imbarcare in stiva un bagaglio che sosteneva di aver trasportato in cabina - con lo stesso peso - nel viaggio di andata. Due viaggi, due misure.
2 commenti:
Questi sono i problemi tipici della repubblica delle banane..Lo stesso discorso,andrebbe fatto sulle tariffe dei pedaggi autostradali,anche qui: tariffe diverse a parità di km percorsi.
Cmq per quanto riguarda i voli nazionali,il problema è stato risolto "democraticamente" con l'entrata della Cai. La nuova società avrà il monopolio dei collegamenti interni in un regime di libero mercato..cosi da palermo a milano,le valigie peseranno allo stesso modo,hostess e viaggiatori si sorrideranno e il tutto confermerà quanto già scritto all'inizio di questo commento.
Caro Ugo, non prendere (è proprio il caso di dirlo) "alla leggera" quello che ti è successo: per una delle due compagnie, nel caso ci fosse dolo, potrebbe scattare una denuncia per frode...
Baci Baci
Lorenzo
ps: la parola di sicurezza che mi ha richiesto il sistema è "flycens".... ah, le coincidenze...
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