Ieri mi sono concesso un moto di giornalismo trash in puro stile tabloid inglese. Dopo una estenuante ricerca ho trovato le statistiche sugli stupri commessi in Romania. La media è di circa mille l'anno. Tre al giorno. Uno ogni otto ore. E su questo ho fatto il titolo: "In Romania uno stupro ogni otto ore". Secondo una ricerca pubblicata all'epoca dell'uccisione della Reggiani, venne fuori che di stupri in Italia se ne compiono 13 al giorno. Ben più di uno ogni otto ore. Però la popolazione romena è un terzo di quella italiana, quindi facendo i conti della serva e senza nessuna concessione al buonismo si potrebbe ipotizzare che la media delle violenze in Romania è in linea con quelle in Italia. Un'interprete utilizzata dal Tribunale di Roma mi ha però detto una cosa illuminante: l'unica cosa che il governo italiano dovrebbe fare è di pretendere che i romeni condannati scontino la pena in un carcere romeno. Perchè lì la prigione è "una cosa seria" e chi finisce in galera non esce dopo cinque inuti con i pretesti più vari. E questo sposta l'attenzione su un altro tema che un giornalista serio e sicuramente non forcaiolo come Carlo Bonini ha affrontato oggi su Repubblica. La sua analisi dell'assurda decisione presa da un giudice di Bologna - che ora, giustamente, teme che il padre della ragazzina stuprata alla Caffarella gliela faccia pagare - la trovate qui. Con questo faccio ammenda per la mia concessione al trash british-style.
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